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La galleria, chiamata ‘scolatoio’, si trova sotto l’atrio d’ingresso della chiesa settecentesca del SS. Salvatore. A seguito del terremoto distruttivo del 29 novembre 1732, quando l’architetto Domenico Antonio Vaccaro edificò la nuova chiesa su un piano rialzato, questo luogo venne destinato alla sepoltura dei defunti. Aveva una porticina di accesso dal chiostro; alcuni ganci in ferro, disposti un tempo nell’intradosso della volta e i sedili disposti nelle nicchie, testimoniano questo utilizzo. Durante i primi lavori di restauro del dopo-terremoto, furono impropriamente praticate due aperture di comunicazione, una nella parte iniziale e l’altra sulla parete di fondo per collegare questo ambiente con l'area della cisterna; anche su quest’ultima fu praticata l’apertura che oggi si vede e che impedisce l’utilizzo originario.