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Durante la campagna di restauri del 2023-2024 è stata esplorata l'area a nord dell'abbazia. Le indagini, condotte dalle archeologhe A. Moscariello e A. Palermo Rossetti, hanno rivelato una frequentazione storica medioevale piuttosto importante del contesto, con un'area cimiteriale adiacente alla chiesa primigenia del SS. Salvatore ed un attiguo pudridarium orizzontale, o colatoio, pratica sepolcrale piuttosto rara nel medioevo dell’Italia Meridionale. La scoperta di un cunicolo -profondo oltre 180 cm. e largo circa 80 cm, in parte percorribile- suggerisce un'intensa attività monastica anche in età successive e un uso mirato delle risorse idriche. Ad oggi, i vari reperti recuperati indicano una frequenza cronologica del contesto tra il XII-XV secolo, mentre gli elementi decorativi architettonici suggeriscono la presenza di strutture di pregio, forse parte dei grandi setti murari -paralleli o ortogonali alle geometrie del complesso monastico- affioranti nel contesto, probabilmente risalenti al periodo di insediamento romano, ma ancora in fase di studio. Puoi ammirare i reperti provenienti dagli scavi nell’area museale. Dal penultimo strato di riporto indagato ai piedi della torre (mausoleo) sono stati rinvenuti interessanti elementi architettonici, come il concio di un arco con epigrafe di XII secolo, pertinente al monumento funebre (ciborio) di S. Guglielmo, ed una testa scultorea leonina verosimilmente parte mancante del corpo leonino presente in facciata della cappella di San Luca (1255 ca.). I dati archeologici preliminari fino ad oggi raccolti, l’insieme delle interessanti stratigrafie rilevate, consentono di ipotizzare una frequentazione storica del contesto senza soluzione di continuità.