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Il monastero femminile

Guglielmo ideò, con spirito innovativo, la costruzione di un monastero doppio dove era preminente però la comunità femminile delle monache, molte delle quali provenivano dalle famiglie più illustri del Regno di Napoli. Sotto la guida di celebri abbadesse come Febronia, Marina I, Marina II, Agnese e Scolastica, la comunità crebbe e diventò famosa per la santità delle monache e il monastero si arricchì di terreni e di opere d'arte.

Audiodescrizione

Approfondimenti

  • Charles De Foucauld

    Il busto con S. Charles de Foucauld è situato nel giardino del chiostro del convento femminile. Accanto a S. Guglielmo e a S. Luca, ad essere venerato quindi al Goleto è S. Charles de Foucauld, grazie al trentennio vissuto in questo luogo dai Piccoli Fratelli della Comunità Jesus Caritas, ispirati alla sua spiritualità. Il santo ha portato nella spiritualità cristiana un nuovo modo di interpretare il cristianesimo legato alla fraternità universale, al nascondimento, all’essenzialità e alla piccolezza, guardando al beneamato fratello, il Signore Gesù Cristo.

  • Come si presentava l’abbazia originaria

    La struttura primitiva dell’abbazia comprendeva la chiesa costruita da Guglielmo -posta al centro e con l’abside volto ad oriente-, il monastero grande delle monache e quello più piccolo dei monaci. Dall' ingresso principale, a destra, un passaggio conduceva al secondo grande cortile, attorno al quale correva un semplice loggiato, ancora visibile: gli edifici, disposti sui tre lati, erano destinati alle abitazioni e ai servizi delle monache, fra questi una sala per le riunioni capitolari, il refettorio, l'infermeria, il noviziato e alcune officine con giardini e pozzi.

  • Il periodo delle badesse

    Il periodo d'oro legato all’amministrazione del Goleto da parte delle badesse abbraccia circa due secoli a far data dalla morte del Santo (1142), poi dal 1348, anno della peste nera, inizia la lenta inesorabile decadenza. Papa Giulio II, il 24 gennaio 1506, ne decretò la soppressione che, di fatto, avvenne con la morte dell'ultima abbadessa nel 1515. Il culmine dello splendore artistico del Goleto fu raggiunto sotto il governo delle badesse Marina II e Scolastica con la costruzione della Cappella di San Luca, a cui lavorarono le maestranze di Federico II e nella quale fu collocata una reliquia insigne dell’evangelista.