Agli inizi del XII secolo, il giovane eremita Gugliemo, diretto in Terra Santa, dopo i pellegrinaggi a Santiago di Compostela e a Roma, seguendo la via Appia si fermò in Irpinia, fondando prima l’abbazia di Montevergine e poi la cittadella monastica del Santissimo Salvatore, qui al Goleto, a partire dal 1133.
Guglielmo, per edificare quest’ultima, aveva ricevuto in dono un vasto terreno da Ruggero, signore normanno della vicina Monticchio.
Il complesso fu realizzato in buona parte col riutilizzo del materiale di spoglio del preesistente insediamento di epoca romana appartenuto a Marcus Paccius Marcellus.
Ai lati della chiesa primigenia, sorse un innovativo ‘doppio monastero’, con due ali e due chiostri, di cui il più grande destinato alle monache. Nella costituita comunità religiosa, l’autorità suprema era rappresentata dalla ‘badessa’, mentre ai monaci erano affidati il servizio liturgico e i lavori manuali.
Guglielmo non raggiunse la Terra Santa ! Morì in Irpinia, qui al Goleto, il 24 giugno 1142.
A 800 anni dalla sua morte, nel 1942, Pio XII lo proclamò Patrono Primario dell’Irpinia.